Da quando ho iniziato a lavorare nel mondo della finanza c’è un tema che non ha mai smesso di essere centrale nelle decisioni di business: ESG: Environmental, Social, & Governance.
Chi ha spinto il mondo in questa direzione? Una buona responsabilità ce l’ha Greta Thunberg, e meno male aggiungerei!
In ambito finanziario tutte (o quasi) le nuove offerte d’investimento hanno tra gli obiettivi quello di essere sostenibili, a volte in maniera generale, con l’applicazione di filtri che riducono l’universo degli asset utilizzabili (questa tipologia di filtro si chiama negative screening), altre volte con specifici obiettivi di sostenibilità.
SUSTAINABLE FINANCIAL DISCLOSURE REGIME
Per supportare gli investitori retail e istituzionali nelle loro scelte d’investimento, l’Unione Europea ha introdotto nel 2021 il Sustainable Financial Disclosure Regime (SFDR), il quale obbliga le società finanziarie a divulgare le informazioni relative all'integrazione di rischi di sostenibilità nei loro processi decisionali d'investimento. L'obiettivo è aumentare la trasparenza nel mercato finanziario riguardo l'impatto degli investimenti sull'ambiente e la società, promuovendo così pratiche di investimento più sostenibili. Questi obblighi sono stati introdotti a seguito della pubblicazione di una più vasta legiferazione in materia di sostenibilità, la UE Taxonomy.
In maniera (e materia) simile, nel Regno Unito entreranno in vigore i Sustainability Disclosure Requirements (SDR) nella seconda parte del 2024, un insieme di requisiti di divulgazione per le imprese finanziarie, finalizzati a migliorare la trasparenza riguardo ai rischi legati al clima e ad altri fattori ESG. Questo regime mira a fornire informazioni chiare sui modi in cui le imprese gestiscono questi rischi, promuovendo la sostenibilità e la responsabilità aziendale nel settore finanziario britannico.
CHE COSA SONO QUESTI PRIVATE MARKETS?
Dopo questa breve introduzione sulla parte regolamentare in UE e UK, il focus di oggi è sui private markets.
In poche parole, questi due termini rappresentano l’insieme di tutti quegli strumenti finanziari che non sono quotati in borsa.
I private markets, ad oggi, rappresentano una minima parte dei portafogli d’investimento delle persone fisiche, principalmente dovuto a motivi strutturali come:
· Una natura illiquida di questi strumenti (se li vuoi vendere, non puoi farlo in poche ore, ma generalmente in diverse settimane o mesi)
· Una scarsa reperibilità sulle piattaforme d’investimento tradizionali, anche dovuto a limitazioni tecniche delle piattaforme stesse
· Una mancanza di trasparenza sulle valutazioni dei sottostanti, e
· Per i costi elevati
Tutto questo sta lentamente cambiando, cosi come sta cambiando l’attenzione delle autorità competenti nei confronti di questa asset class.
Diversi fattori stanno contribuendo alla popolarità di questi strumenti, e proverò ad elencarne alcuni qui di seguito:
· Il ritorno sull’investimento (non garantito) storicamente è stato più elevato rispetto agli strumenti dei public markets (strumenti quotati in borsa e ‘facilmente reperibili’ come, per esempio, obbligazioni e azioni)
· La necessità di movimentare capitali privati verso strumenti che non possono essere sovvenzionati/comprati direttamente dagli Stati (principalmente dovuto all’alto indebitamento degli stessi – ragione particolarmente rilevante), ma di cui la società ha fortemente bisogno per affrontare le sfide globali come quella climatica
Politicamente parlando, questo punto è molto rilevante, e traccia un’attualissima dinamica di lobby (in senso inglese) e policy making.
· Una de-correlazione dagli strumenti finanziari tradizionali, con una conseguente mitigazione del rischio (la famosa espressione di ‘non mettere tutte le uova in un solo paniere’)
· I potenziali vantaggi fiscali e incentivi statali (dove presenti) nell’investire in strumenti a diretto impatto con l’economia reale
Per chiudere, uniamo i concetti di ESG con quelli di private markets: che cosa sta succedendo in questo senso e perché si parla di investimenti d’impatto? Pochi punti importanti:
Social License to Operate (SLO): per essere sostenibili, i gestori di asset devono ottenere l'accettazione delle comunità locali, un tema che si lega strettamente all'aumento dell'interesse verso gli investimenti d'impatto. Non basta però, i gestori devono instaurare un rapporto di comunicazione continuo con i vari stakeholders e le comunità
Allineamento con i valori e la sostenibilità: gli investitori/risparmiatori cercano di allineare i loro risparmi e investimenti con i propri valori personali e di ottenere rendimenti competitivi, spostando sempre più capitali verso soluzioni sostenibili (vedi gli strumenti finanziari bollati con l'Articolo 9 del SFDR citato prima)
Crescita e innovazione dei fondi d'impatto: il mercato dell'investimento d'impatto sta crescendo rapidamente, con grandi fondi pensione che gestiscono che si impegnano in soluzioni per il clima, la biodiversità e per il sociale. Questo implica una maggiore possibilità di reperire capitali da parte delle aziende del settore, in particolare quelle che presentano uno storico affidabile (fondamentale, e solitamente di almeno tre o cinque anni)
Focus su infrastrutture e transizione energetica: gli investimenti stanno diventando più focalizzati su infrastrutture e transizione energetica, con importanti player del mercato privato che introducono nuovi fondi e competenze in queste aree. Un esempio sono i crescenti investimenti in campi fotovoltaici e/o eolici
Misurazione e gestione dell'impatto: si enfatizza l'importanza di strategie di misurazione e gestione dell'impatto, creando ambienti che favoriscono maggiori capitali verso la transizione energetica e soluzioni sostenibili. Gli investitori, i regolatori e gli stakeholders tutti hanno un grosso interesse affinché l’impatto di questi investimenti possa essere misurato (e comunicato) in maniera strutturata e costante nel tempo.
Sul terzo punto, una menzione speciale riguarda i fondi di venture capital, e la loro specializzazione in investimenti nella fascia di rischio più alta di un business, che solitamente coincide con le fasi iniziali di vita di una società. I grandi fondi pensione al momento stanno entrando (o valutando la possibilità) di investire direttamente in questi fondi di venture capital per puntare a dei ritorni sugli investimenti più elevati.
Questi punti offrono una panoramica su come gli investimenti responsabili e l'attenzione alla licenza sociale stiano plasmando il presente e il futuro dei mercati finanziari e il loro impatto sulla società e sull'ambiente.
Mi fermo qui, i grovigli sono tanti, e sbrogliarli tutti non è facile in una newsletter, ma con un po’ di costanza proveremo a condividere come sta cambiando questo mondo e in che modo le nostre vite ne vengono influenzate.
Grazie per essere arrivato fino a qui e alla prossima!
FONTI:
World Economic Forum
Banca d’Italia
Aviva Investors
BlackRock
Investopedia
Financial Conduct Authority, SDR
European Union, SFDR
NOTE DI SERVIZIO:
Questa newsletter è completamente auto-finanziata, non riceve quindi nessun finanziamento da aziende private o altri attori
Tutto quello che scrivo nella newsletter rappresenta opinioni personali
Tutte le informazioni pubblicate, in qualsiasi forma, non sono raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza
Ho come obiettivo quello di raggiungere un pubblico giovane e incuriosito dal mondo della finanza focalizzandomi su grovigli che mi hanno colpito o che, secondo me, hanno bisogno di essere sbrogliati meglio
Se contattato, mi impegno a rispondere a tutti